Anche chi non ha mai acquistato su Temu, non può negare di aver installato l’app per dare un’occhiata alle offerte. Ebbene, alcuni ritengono si tratti di un grave errore…
Al pari di Shein, l’app Temu è tra i colossi degli e-commerce cinesi che hanno conquistato il mercato (e i cuori) in Occidente. Shopping amico del portafogli, a tutti è noto l’incredibile slogan dell’applicazione “compra da miliardario”. E’ proprio su questo che fa leva Temu per attrarre i suoi clienti: prezzi altamente competitivi che consentono, con pochi euro, di acquistare oggetti e abbigliamento d’ogni genere.
Negli ultimi tempi, chi ha ordinato della merce avrà notato anche una notevole rapidità nella spedizione, se confrontata con le tempistiche che inizialmente costituivano un punto a sfavore rispetto a colossi quali Amazon. In una settimana o meno di dieci giorni, tutta la mercanzia acquistata arriva a casa propria, lasciando soddisfatti per la maggior parte delle volte. Dalla cartoleria ai giocattoli, agli articoli per la casa, alle idee regalo e decorazioni natalizie, Temu presenta un catalogo talmente vasto che anche i più scettici non possono fare a meno di navigare per ore tra le varie proposte. Ma perché l’installazione dell’app si trova ultimamente al centro di diverse polemiche?
Temu, l’app è al centro del mirino: “pericolosa”
L’app è salita rapidamente ai vertici delle classifiche, con un’onda di download e recensioni che l’hanno trasformata in una delle più utilizzate in Europa. Ma cosa si cela dietro questo successo apparentemente inarrestabile? La crescita di Temu è stata accompagnata da domande sempre più insistenti sulla sua sicurezza e sul trattamento dei dati degli utenti. Gli esperti del settore, affascinati dai numeri e dal funzionamento dell’app, hanno deciso di indagare più a fondo, portando alla luce dettagli che meritano attenzione.
Temu è riuscita a conquistare oltre 12 milioni di utenti mensili in Italia, avvicinandosi al quarto posto nella classifica dei siti e-commerce più visitati, subito dopo giganti come Amazon e Subito.it. Il segreto del suo successo risiede non solo nei prezzi incredibilmente competitivi, ma anche in un approccio unico che mescola strategia commerciale e tecnologia avanzata. L’applicazione è progettata per mantenere gli utenti costantemente coinvolti, trasformando l’esperienza di shopping in qualcosa di più interattivo e, in un certo senso, avvincente.
Negli Stati Uniti, Temu è diventata una vera e propria icona per la Generazione Z, grazie a un modello di business che unisce gamification e promozioni continue. Non è solo un’app per fare acquisti: è un ambiente digitale che cattura l’attenzione, stimola la curiosità e invita a restare. Ma cosa si nasconde dietro queste strategie?
Le indagini su Temu: cosa emerge
Un’indagine condotta dall’Istituto nazionale di test per la cibersicurezza svizzero (NTC) ha rivelato alcune anomalie tecniche che potrebbero far sorgere dubbi sulla trasparenza dell’app. Temu, gestita dalla cinese PDD Holdings Inc., sembra essere un esempio di come tecnologia e marketing possano intrecciarsi in modi complessi, ma non sempre del tutto chiari.
Il primo elemento che ha attirato l’attenzione degli esperti riguarda il caricamento dinamico del codice. Questo sistema permette agli sviluppatori di apportare modifiche all’app senza dover passare per gli aggiornamenti ufficiali tramite Play Store o App Store. Da un lato, questa tecnologia offre una flessibilità senza precedenti, consentendo miglioramenti e personalizzazioni rapide. Dall’altro, potrebbe potenzialmente nascondere modifiche non dichiarate o poco trasparenti nel comportamento dell’applicazione.
Il secondo aspetto rilevante riguarda l’uso di crittografia avanzata e multilivello. In teoria, questa tecnologia dovrebbe servire a proteggere i dati degli utenti, aumentando la sicurezza contro eventuali attacchi informatici. Ma il rovescio della medaglia è che una crittografia così complessa potrebbe anche essere utilizzata per camuffare o mascherare la trasmissione di dati sensibili, sia verso il dispositivo degli utenti che verso server esterni.
Come si difende Temu dalle accuse
Gli esperti di NTC, pur sottolineando che non ci sono prove concrete di attività illecite, invitano gli utenti ad approcciarsi all’app con una certa cautela, specialmente in contesti lavorativi o istituzionali. Di fronte alle domande sollevate dall’indagine, Temu ha risposto sottolineando il proprio impegno per la sicurezza degli utenti. Secondo i portavoce dell’azienda, il caricamento dinamico del codice è una pratica comune nel mondo delle applicazioni moderne, utilizzata per migliorare l’esperienza utente e garantire flessibilità. Anche l’uso di crittografia avanzata viene difeso come un mezzo per proteggere i dati personali da accessi non autorizzati, piuttosto che per nascondere attività poco chiare.
Temu ha voluto rassicurare gli utenti anche sul tema della gestione dei dati. Le informazioni degli utenti europei vengono archiviate in server situati nello Spazio Economico Europeo, in conformità con le normative GDPR. Quando necessario, alcuni dati relativi agli ordini possono essere trasferiti in altri Paesi per motivi logistici, ma sempre rispettando i requisiti di legge. L’azienda, inoltre, collabora con istituti indipendenti per garantire la conformità alle normative di cybersicurezza. Tra queste certificazioni spicca quella rilasciata da DEKRA, che ha validato l’app secondo lo standard MASA (Mobile Application Security Assessment).
Temu si affida anche a un programma di Bug Bounty gestito dalla piattaforma HackerOne, invitando esperti di sicurezza a individuare eventuali vulnerabilità nel sistema. Questa trasparenza, unita alla collaborazione con partner affidabili come Visa e Mastercard per la sicurezza dei pagamenti, rappresenta un punto a favore dell’app, ma non cancella del tutto i dubbi sollevati dagli esperti.