Arriva il bonus assistenza per gli anziani. Molti potranno ricevere fino a 850 euro, ma in che modo? Quali sono i requisiti?
A partire da gennaio 2025, gli anziani potranno avere accesso ad una nuova indennità, ma non tutti. Parliamo solo di quelli ultraottantenni non autosufficienti con un ISEE inferiore a 6.000 euro. Questa misura fa parte della riforma dell’assistenza, prevista dalla legge delega 33/2023 e concretizzata nel decreto attuativo di marzo 2024. L’obiettivo è offrire un sostegno economico ai più fragili, con un importo mensile di 850 euro, che si aggiunge all’attuale indennità di accompagnamento (531 euro al mese).
Tuttavia, questa somma extra sarà disponibile solo per coloro che soddisfano specifici criteri di gravità della condizione. Questi devono ancora essere definiti, e l bonus sarà destinato esclusivamente a spese per cure e servizi certificati. L’iniziativa è stata pensata come una sperimentazione per il biennio 2025-2026. E riguarda un numero limitato di beneficiari, stimati intorno ai 25.000 anziani, che rappresentano circa lo 0,6% dei 3,8 milioni di non autosufficienti in Italia. Il governo ha già stanziato 500 milioni di euro per finanziare questo intervento. La misura rappresenta il primo passo verso una riforma più ampia del sistema di assistenza, con l’intento di migliorare e rendere più equo il supporto agli anziani più vulnerabili.
Bonus anziani: ecco quali sono i requisiti per ottenere 850 euro
Il completamento della riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, in particolare per quanto riguarda la definizione di “gravissimi”, è in fase di completamento, con scadenze che si fanno sempre più vicine. Infatti, a gennaio 2025 dovrà essere operativa la Prestazione universale aggiuntiva. Tuttavia, rimangono ancora da chiarire i dettagli dei requisiti. In questi giorni, il Ministero del Lavoro e quello della Salute, insieme all’INPS, stanno cercando di concludere i necessari adempimenti burocratici per far partire il beneficio. La viceministra Maria Teresa Bellucci ha ribadito l’intenzione di rispettare le scadenze, semplificando il più possibile le procedure per permettere agli anziani di fare domanda.
Un altro cambiamento importante riguarda la valutazione delle condizioni degli anziani non autosufficienti. Dal 2025, invece delle attuali visite multiple, si prevede una Valutazione multidimensionale unica. A tal fine, un gruppo di esperti sta elaborando i criteri per uniformare le procedure a livello nazionale. Tuttavia, alcuni aspetti cruciali della riforma, come il potenziamento dell’assistenza domiciliare, sono ancora in stallo, senza nuovi finanziamenti nella manovra di bilancio.
Infine, per migliorare la gestione delle risorse, il governo sta investendo in una piattaforma digitale. Questa permetterà di raccogliere e analizzare i dati relativi ai servizi socio-assistenziali, creando maggiore efficienza e riducendo il rischio di sovrapposizioni o disservizi. In generale, nonostante i passi avanti, il processo di riforma sta procedendo a rilento, con difficoltà nel concretizzare le ambiziose promesse iniziali.