Non va come dovrebbe: l’autorevole rivista gastronomica boccia il grande produttore di panettone e l’altrettanto grande chef che ha fatto da testimonial.
A Natale il panettone firmato dai grandi chef, alcuni dei quali sono grandi protagonisti in televisione con i rispettivi programmi, è diventato un appuntamento fisso. Il successo di questi prodotti è giustificato proprio dalla presenza di tali personaggi come testimonial garanti di qualità e di sapore. Esistono panettoni artigianali di questo o di quel grande nome, ed anche quelli commerciali. Quest’ultimi sono frutto di collaborazioni appositamente stipulate.
Eppure non tutte queste partnership ottengono risultati esaltanti. È il caso proprio di un prodotto attualmente presente in tanti punti vendita in Italia. I nomi in ballo, sia del produttore di questo panettone che di quello del grande protagonista dei fornelli che ha prestato la propria immagine per questa operazione, sono di assoluto primo piano. Eppure le prove di assaggio non danno loro ragione. lo fa sapere la autorevole guida Gambero Rosso. Chi è che ha ricevuto una sonora bocciatura?
Qual è il miglior panettone di Natale?
Il panettone che non sembra farcela, stando all’opinione del Gambero Rosso, è quello frutto tra la collaborazione fra la storica marca Motta e lo chef Bruno Barbieri, noto per le sue sette stelle Michelin. Oltre che ovviamente per il suo ruolo di giudice in MasterChef e per il programma “4 Hotel” ed altri. Ha suscitato grande curiosità ed aspettative questo panettone.
Ma la recente recensione del Gambero Rosso ha messo in luce una realtà ben diversa: il panettone Motta di Barbieri è stato “bocciato”. Ma cosa significa esattamente questo verdetto e quali sono le ragioni dietro tale insuccesso? Quando si parla di panettone, le aspettative sono sempre alte, soprattutto per un prodotto che porta il nome di un grande chef.
Lo scorso anno, il panettone originale di Motta aveva conquistato la vetta della classifica stilata dal Gambero Rosso, quindi l’idea di un nuovo panettone creato da Barbieri prometteva di ripetere quel successo. Però il Gambero Rosso ha spiegato in modo chiaro e diretto che la creazione di quest’anno non ha nemmeno trovato spazio nella classifica dei migliori panettoni disponibili nei supermercati.
La recensione del Gambero Rosso
La recensione pubblicata su Gamberorosso.it è stata netta e senza mezzi termini. Il primo aspetto criticato è stato la struttura del panettone, definita “pesante e poco strapposa”. Questo è un punto cruciale, poiché il panettone tradizionale è apprezzato proprio per la sua texture aerea e soffice, caratterizzata da una alveolatura ben sviluppata e occhiature allungate. La mancanza di queste caratteristiche fondamentali ha fatto sì che il dolce non rispecchiasse le attese legate a un prodotto natalizio di qualità. In aggiunta, il profilo aromatico è stato descritto come “un po’ forzato”.
Questa potrebbe essere una conseguenza dell’uso di aromi non specificati o di una lievitazione non ottimale. La scelta di ingredienti, che in un dolce così tradizionale è cruciale, ha influito negativamente sulla percezione complessiva del prodotto. Un altro punto critico menzionato nella recensione riguarda l’uvetta, la quale è stata paragonata a “amarene sotto spirito industriali”. Questo non è certamente un complimento, e getta un’ombra sugli ingredienti utilizzati. Se da un lato i canditi sono stati approvati, dall’altro è evidente che non sono bastati a salvare il panettone dalla bocciatura.
La qualità degli ingredienti è fondamentale per un prodotto di alta pasticceria, e in questo caso sembra che la scelta non abbia rispettato gli standard attesi. La notizia della bocciatura del panettone Motta di Barbieri ha suscitato scalpore tra i consumatori e gli appassionati di dolci natalizi. Molti si aspettavano un prodotto di eccellenza, visto il prestigio di Barbieri e la reputazione di Motta. Le reazioni sono state variegate: alcuni hanno espresso delusione, mentre altri hanno commentato che, nonostante il nome noto associato al prodotto, la qualità deve sempre prevalere.