Cosa accade in caso di decesso del coniuge che deve versare l’assegno di mantenimento o del beneficiario? Tutto quello che c’è da sapere in merito.
Quando due coniugi si separano, può essere stabilito in favore del coniuge economicamente più debole o dei figli il cosiddetto assegno di mantenimento. Si tratta di un di un importo, stabilito sempre in sede di separazione, che deve essere versato dall’altro coniuge come sostegno economico.
In caso di separazione consensuale sono gli stessi coniugi che trovano un accordo, poi omologato dal giudice, mentre per la separazione giudiziale è il giudice a stabilire l’importo. In molti si chiedono cosa accade in caso di morte del beneficiario o del coniuge obbligato al versamento. Vediamo cosa dice la legge in merito e se l’assegno di mantenimento rientra tra i beni che non fanno parte dell’eredità.
Assegno di mantenimento, cos’è e quando spetta
L’assegno di mantenimento, come appena accennato, rappresenta un importo che può essere stabilito, in sede di separazione o divorzio, in favore del coniuge che non dispone di redditi sufficienti a soddisfare le proprie necessità.
Tale cifra, che deve essere obbligatoriamente versata ogni mese o in un’unica soluzione dall’altro coniuge, viene determinata dalle parti in caso di separazione consensuale, mentre dall’intervento di un giudice, sempre su richiesta del coniuge, quando si procede con la separazione giudiziale. L’assegno, in base alle condizioni economiche del coniuge economicamente più debole, può variare sia per quanto riguarda l’importo che per la durata dell’erogazione. L’assegno di mantenimento, ad esempio, può cessare se il beneficiario trova un’occupazione o se si risposa.
Come si calcola l’assegno di mantenimento
Per procedere al calcolo dell’importo da versare, il giudice deve tenere in considerazione una serie di aspetti. Il primo riguarda la condizione economica dell’eventuale beneficiario accertando che quest’ultimo non abbia redditi sufficienti a soddisfare le proprie necessità.
In secondo luogo vengono valutate anche le condizioni economiche dell’altro coniuge per capire se disponga dei mezzi per far fronte al versamento dell’assegno di mantenimento. Non solo, vengono tenuti in considerazione anche altri aspetti come la durata del matrimonio, le possibilità lavorative del coniuge che richiede l’importo, le spese che venivano effettuate dalla coppia durante la convivenza ed, infine, il numero di figli a carico.
Cosa accade in caso di morte
L’assegno di mantenimento, secondo quanto stabilito dalla legge, non rientra fra i beni che non fanno parte dell’eredità e, dunque, nella successione. Essendo l’importo considerato come un obbligo strettamente personale, alla morte del beneficiario non viene trasferito agli eredi.
L’assegno di mantenimento si estingue anche in caso di decesso del coniuge obbligato al versamento dell’importo, gli eredi, dunque, non saranno tenuti all’erogazione all’ex coniuge che non potrà agire nei confronti di quest’ultimi.