L’INPS ha iniziato la procedura di recupero di moltissime pensioni, ha già inviato le missive con la richiesta di restituzione.
In queste giornate l’INPS ha iniziato l’invio di numerose lettere con la richiesta di restituzione di assegni pensionistici indebitamente percepiti. Una notizia che ha colto di sorpresa molti pensionati, proprio alla vigilia del nuovo anno. Non si tratta di una novità, in determinate circostanze l’Istituto di previdenza sociale procede con questa modalità.
Al di là di errori sempre possibili, ci sono delle motivazioni fondate per l’arrivo di queste missive e non bisogna sottovalutare la comunicazione. Infatti molte prestazioni sono finite sotto la lente di ingrandimento dell’INPS e le richieste di restituzione possono avere basi fondate. Ma quali sono le condizioni che determinano questo procedimento. Vediamo i casi più comuni.
Occorre innanzitutto sapere che l’INPS si riserva il diritto di richiedere la restituzione di somme indebitamente percepite in specifiche circostanze. Infatti alcuni trattamenti previdenziali e assistenziali hanno carattere provvisorio e sono versati in anticipo. E benché le somme siano accreditate, i requisiti sono controllati dall’INPS successivamente.
Dunque se nella fase di verifica, risulta che il titolare non abbia i titoli per la prestazione, l’INPS ne richiede la restituzione. Uno dei casi più comuni che determinano questa spiacevole situazione è la mancata adesione alla campagna di invio del modello RED. Questo modello deve essere spedito per le prestazioni pensionistiche e assistenziali connesse al reddito del beneficiario e del suo coniuge.
La comunicazione dei propri redditi all’INPS è necessaria per consentire a quest’ultimo di verificare che il percettore sia ancora in possesso dei requisiti necessari. Sulla base dei dati inviati dal pensionato, l’INPS è in grado di ricalcolare l’effettivo ammontare della prestazione spettante o eventualmente di richiedere la restituzione di somme indebitamente accreditate.
Prestazioni soggette a requisiti di reddito sono per esempio le pensioni ai superstiti, l’assegno sociale, l’assegno di invalidità, le maggiorazioni al minimo e così via. I beneficiari di queste prestazioni devono comunicare all’INPS la loro situazione reddituale annuale, anche per evitare le richieste di restituzione. Soprattutto chi non rientra nell’obbligo della presentazione dei redditi, deve provvedere all’invio del modello RED.
Non solo la mancata adesione alla campagna RED determina la richiesta di restituzione. Effetti simili ha il mancato invio del modello INV.CIV. Questa dichiarazione è necessaria per l’erogazione dell’indennità agli invalidi civili e serve a comunicare periodi di ricovero in istituti ospedalieri e l’eventuale svolgimento di attività lavorative.
Infine sono tenuti alla restituzione di somme indebitamente percepite anche coloro che non rispettano il divieto di cumulo tra prestazioni come l’APE sociale o quota 103 e redditi da lavoro. Restituzione richiesta anche in questo caso con una lettera al titolare della pensione.
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