Le novità 2025 per quanto concerne le regole di calcolo delle pensioni, prestazioni aggiornate. I dettagli dei cambiamenti.
Con l’anno nuovo in arrivo è facile chiedersi cosa succederà alle prestazioni previdenziali e assistenziali per milioni di cittadini. Al di là dei cambiamenti avvenuti nei requisiti necessari che riguardano alcune prestazioni, bisogna valutare la rivalutazione che coinvolge tutte le misure erogate dall’INPS. Ma alcuni mutamenti di rilevo coinvolgono soprattutto due parametri di rilievo che interessano in particolar modo la parte della pensione calcolata con il sistema contributivo.
Si parla quindi dei contributi versati successivamente al 1996 o al 2012 per chi al 31 dicembre 1195 aveva già accantonato 18 anni di contributi. In Italia infatti al momento i sistemi di calcolo della pensione per chi ancora deve accedervi sono 2: il sistema misto (per chi ha contributi versati prima del 1996) e quello contributivo puro (per chi ha contributi solo a partire dal 1996). Vediamo quali sono gli elementi nuovi dei quali tener conto.
I nuovi parametri aggiornati da considerare per le pensioni 2025 sono il coefficiente di rivalutazione o di capitalizzazione del montante contributivo e il coefficiente di trasformazione che varia in base all’età in cui si va in pensione che converte il montante nell’assegno percepito.
Per chi andrà in pensione nel 2025 il primo parametro sarà incrementato, portando a una valorizzazione maggiore del montante. Il secondo, invece, per un incremento delle speranze di vita, peggiora rispetto il 2024, portando a parità di montante a un assegno inferiore. Queste novità coinvolgono esclusivamente la parte della pensione calcolata con il sistema contributivo, essendo quella retributiva determinata dalla media delle ultime retribuzioni.
Nello specifico il tasso di rivalutazione per chi va in pensione nel 2025 è del 3,662%. Con una retribuzione lorda annua di 20mila euro e 20 anni di contributi versati, si ha nel 2025 un montante contributivo rivalutato di poco più di 143mila euro. A questo si applica il coefficiente di trasformazione che varia a seconda dell’età del pensionamento.
Andando in pensione nel 2025 a 67 anni il coefficiente di trasformazione è pari a 5,608%. Quindi prendendo in esame l’esempio precedente, con il montante indicato, si ha una pensione lorda annua di circa 8.020 euro, corrispondenti a circa 616 euro lordi al mese. Una cifra come si vede modesta. Ricavata su un calcolo completamente contributivo.
Per coloro che hanno parte di contributi versati prima del 1996, le stime sono migliori proprio per il sistema di calcolo retributivo che risulta maggiormente vantaggioso per il lavoratore. In generale si può dire che andare in pensione nel 2025 potrebbe essere meno conveniente rispetto l’anno precedente, ma molto dipende dall’età della pensione e dal montante accumulato durante il lavoro.
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