Inquilino che non paga: in questi casi non può essere sfrattato, per legge

Quando un inquilino moroso non è sfrattabile, che cosa indica la legge. Le circostanze che bloccano lo sfratto.

L’emergenza sfratti rappresenta certamente un problema in molti centri urbani della penisola. Si tratta di una situazione che investe famiglie affittuarie che non riescono più a pagare i canoni o anziani alle prese con la conclusione dei contratti di locazione o inquilini che devono restituire la casa per le necessità del proprietario.

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Inquilino che non paga: in questi casi non può essere sfrattato, per legge – calcolatorionline.it

Qualunque sia il motivo la situazione è certamente difficile e spesso l’azione esecutiva avviene senza che ci sia una soluzione alternativa per chi la subisce. Tuttavia esistono delle circostanze che impediscono lo sfratto anche in caso di inquilini inadempienti con i pagamenti del canone di locazione. Vediamo in quali casi un inquilino non può essere sfrattato.

Circostanze che rendono non praticabile lo sfratto dell’inquilino moroso

In alcuni casi, anche l’inquilino che non paga le rate mensili dell’affitto non può essere sfrattato, godendo di specifiche tutele legali. Si tratta comunque di circostanze molto particolari e la morosità oltre alla fine locazione, resta una delle cause principali delle ordinanze esecutive di sfratto in Italia.

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Circostanze che rendono non praticabile lo sfratto dell’inquilino moroso – calcolatorionline.it

Ma vediamo invece i casi in cui lo sfratto non è eseguibile. Innanzi tutto occorre ricordare le moratorie previste dalla normativa in determinati casi di difficoltà economica nazionale o in situazioni di emergenza che investono tutto il Paese. Esempio da ricordare la moratoria degli sfratti avvenuta durante la fase di emergenza per il Covid. Si tratta di solito di moratorie di carattere temporaneo.

Altra situazione da ricordare quella connessa alla fragilità economica dell’inquilino. Soprattutto se in condizioni di particolare vulnerabilità il giudice può decidere la sospensione o la proroga dello sfratto per alcuni soggetti (anziani, malati gravi, disabili, famiglie con minori). Anche una procedura giudiziaria non conclusa impedisce di fatto l’esecuzione dello sfratto per morosità.

Infatti per procedere è sempre necessaria la sentenza del giudice che deve emettere l’ordinanza di convalida dell’atto. Lo sfratto si ferma, poi, se l’inquilino presenta ricorso o opposizione con la contestazione della legittima della richiesta del proprietario di casa. Oppure con la dimostrazione che il mancato pagamento è indipendente dalla sua volontà. In questi casi il giudice sospende temporaneamente l’esecuzione.

Altro motivo di blocco e sospensione dell’esecuzione si ha in occasione di accordi tra le parti o pagamenti parziali che consentono un rientro graduale dal debito. Infine gli sfratti sono bloccati se il Comune concede delle misure straordinarie per fermare le azioni esecutive, avviando contributi per le locazioni o assegnando case pubbliche temporanee.

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