Assegno di Inclusione (AdI), si rischia il blocco degli accrediti. Chi sono i beneficiari che non riceveranno il contributo economico.
L’Assegno di Inclusione (AdI) giunge ormai al suo primo anno di applicazione con diverse centinaia di miglia di famiglie beneficiarie. Si tratta certamente di una misura importante che prevede un sostegno per i nuclei familiari in difficoltà che si impegnano in un percorso di reinserimento lavorativo e sociale.
Come la precedente prestazione di contratto all’esclusione sociale il Reddito di Cittadinanza, l’AdI è destinato a famiglie con ISEE basso, nello specifico attualmente non superiore a 9.360 euro. Altro requisito fondamentale la composizione della famiglia che deve prevedere la presenza di almeno un figlio minore, un anziano con età pari a 60 o più anni, una persona con disabilità e una in condizioni di svantaggio, seguita dai servizi socio-sanitari pubblici.
La scadenza da tenere bene a mente
Come si capisce la prestazione è destinata a nuclei familiari in difficoltà economica, con un requisito ISEE ben preciso. Ma a questo proposito occorre sottolineare un aspetto. I requisiti socio anagrafici, reddituali, patrimoniali vanno confermati annualmente, con l’Indicatore della situazione economica che deve essere in corso di validità.
Ricordiamo che l’Indicatore della situazione economica equivalente fa riferimento alla condizione di due anni prima. Quindi l’ISEE del 2025 fotografa la condizione economica della famiglia che si aveva nel corso del 2023. L’Indicatore ordinario scade proprio il 31 dicembre, ma solo con un Indicatore aggiornato l’INPS può calcolare il contributo che spetta alla famiglia beneficiaria. Dunque serve necessariamente aggiornare questa documentazione per evitare che il sussidio venga inevitabilmente sospeso dall’Istituto di previdenza sociale.
La procedura è molto semplice, basta presentare all’INPS la DSU (Dichiarazione sostitutiva unica) che contiene tutte le informazioni patrimoniali, reddituali e anagrafiche della famiglia. Il richiedente può inviare la DSU in autonomia attraverso il sito dell’INPS oppure avvalersi dell’ausilio di un CAF (Centro assistenza fiscale) o di un patronato. La comunicazione dell’ISEE deve avvenire entro una data prestabilita, ai fini dell’erogazione dell’Assegno di Inclusione (AdI).
Va infatti trasmessa entro il 31 gennaio 2025. La ricarica della Carta AdI di gennaio avverrà seguendo le indicazioni dell’ISEE 2024. A febbraio poi partiranno i nuovi importi calcolati sulla base delle informazioni economiche aggiornate. Dunque la presentazione dell’ISEE 2025 è una procedura molto importante, se si vuole mantenere la continuità negli accrediti.
In caso contrario, senza l’aggiornamento dell’Indicatore, il contributo economico viene sospeso fino all’invio nella versione rinnovata. Quindi meglio preparare la documentazione necessaria per la DSU, per aggiornare quanto prima la propria pratica.