Stangata NASPI nel 2025: cattiva notizia per i disoccupati

Sono entrate in vigore le novità per quanto riguarda l’accesso alla Naspi, l’indennità di disoccupazione introdotta nel 2015: quali sono i nuovi requisiti.

I soggetti che, durante il 2025, richiederanno l’accesso alla Naspi, l’indennità di disoccupazione erogata dall’Inps rivolta ai lavoratori che hanno perso l’impiego, dovranno rispettare requisiti più stringenti rispetto a quelli previsti sino al 31 dicembre 2024.

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Naspi, come cambiano i requisiti (Calcolatorionline.it)

Il Governo ha stabilito delle novità particolari per cercare di mettere fine agli abusi sul sussidio e alle pratiche messe in atto dai “furbetti” per percepire il contributo aggirando le normative vigenti. L’obiettivo, difatti, delle modifiche alla normativa, come confermato dall’esecutivo, punta non ad allargare la platea dei beneficiari dell’indennità, ma a contrastare le irregolarità collegate alla richiesta della Naspi.

Naspi, nel 2025 si potrà richiedere anche presentando dimissioni volontarie

Come già anticipato, sono stati modificati i requisiti per ottenere la Naspi (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego). L’indennità di disoccupazione sino ad ora era destinata ai lavoratori che avevo perso involontariamente l’impiego o si erano dimessi per giusta causa.

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Naspi, i nuovi requisiti (Calcolatorionline.it)

Dal 1° gennaio, invece, potranno richiedere il sussidio anche i soggetti che hanno rassegnato le dimissioni volontariamente, nei 12 mesi precedenti, ma a patto che abbiano maturato 13 settimane di contribuzione presso il nuovo datore di lavoro. La novità, dunque, è stata introdotta per eliminare la pratica di alcuni soggetti che dimettendosi da un impiego trovavano un nuovo lavoro di breve durata per poi richiedere la Naspi. Un altro comportamento che la normativa mira ad eliminare è quello delle aziende che puntano alle dimissioni per evitare di pagare il ticket di licenziamento.

Le assenze ingiustificate

Cambia anche la normativa legata alle assenze ingiustificate dal lavoro. Dal 1° gennaio 2025, in particolare, un licenziamento avvenuto dopo il raggiungimento di 15 assenze non giustificate sarà ritenuto come volontà del dipendente e non del datore di lavoro. Il lavoratore, dunque, in questi casi, perderà il diritto ad accedere all’indennità.

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Naspi, cosa cambia dopo le disposizioni del Governo (Calcolatorionline.it)

Anche la modifica in questione è stata introdotta per contrastare abusi, come ad esempio l’escamotage di assentarsi dal lavoro ingiustificatamente con l’obiettivo di essere licenziati e richiedere l’indennità di disoccupazione i cui importi verranno aggiornati già da gennaio.

La nuova procedura per la malattia o infortunio

Infine, come annunciato dall’Inps in un messaggio dei giorni scorsi, a partire dal 1° marzo 2025, in caso di malattia o infortunio sopraggiunti al momento della cessazione dell’impiego, i lavoratori dovranno inviare un certificato medico all’Istituto di previdenza sociale che dimostri la guarigione. Una nuova procedura che ha come scopo quello di semplificare la procedura per la liquidazione della Naspi e la gestione delle varie richieste.

Il documento può essere trasmesso in contemporanea con la domanda, i cui termini saranno sospesi sino alla guarigione, o, in alternativa, con modello NASpI-Com successivamente all’inoltro della richiesta per ottenere l’indennità

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