I beneficiari dell’Assegno Unico Universale dovranno recarsi presso un Caf nelle prossime settimane per non rischiare di perdere le somme spettanti.
Milioni di famiglie, stando ai dati, hanno percepito l’Assegno Unico Universale, contributo introdotto nel 2022 per sostituire le precedenti misure di sostegno alla natalità. Il sostegno è rivolto alle famiglie con figli a carico sino al 21esimo anno di età e senza requisiti anagrafici per i figli disabili.
L’importo varia in base alla situazione reddituale del nucleo familiare richiedente, con un massimo ed un minimo erogabile stabilito dalla normativa e che ogni anno viene aggiornato secondo il tasso di inflazione Istat. Per continuare a ricevere l’Assegno Unico, le famiglie che hanno già presentato domanda dovranno recarsi al Caf e seguire una specifica procedura. In caso contrario si rischia di perdere le somme spettanti.
Con l’arrivo del nuovo anno, i beneficiari dell’Assegno Unico Universale dovranno procedere con il rinnovo dell’Isee, dato che l’attestazione 2024 non è più valida dallo scorso 31 dicembre.
Gli importi della misura, come già anticipato, vengono calcolati dall’Inps in base alla situazione reddituale del nucleo familiare con un minimo ed un massimo erogabile stabiliti annualmente. Per il 2024 la cifra minima era stata fissata a 57 euro, mentre il massimo a 199,40 euro, importi che, per effetto della rivalutazione secondo i dati Istat (0,8%) saliranno rispettivamente a 57,45 e 200,99 euro.
Per ottenere le cifre spettanti, sarà necessario, dunque, presentare l’Isee valido per l’anno di riferimento, in questo caso il 2025. La certificazione dovrà essere richiesta, come di consueto, presso un Caf o un patronato o usufruendo del servizio online presente sul portale Inps presentando, in entrambi i casi, i documenti richiesti, tra cui la Dsu (Dichiarazione Sostitutiva Unica).
L’inoltro della certificazione, che può essere già richiesta nelle prime settimane di gennaio, deve avvenire entro il 28 febbraio 2025 dato che i nuovi importi verranno ricalcolati dall’Inps dal 1° aprile. In caso contrario, ai percettori che non provvederanno all’invio sarà riconosciuto l’importo minimo. Ci sarà, però, tempo per l’invio dell’Isee 2025 entro il 30 giugno. In tal caso, verranno in seguito riconosciute le cifre spettanti come arretrati insieme alle successive mensilità.
Ricordiamo che, stando a quanto stabilito dal Governo, dal 2025 per l’Isee ci saranno alcune novità. Una di queste prevede che nel calcolo Isee non si terrà più conto delle somme percepite per l’Assegno Unico per ottenere il bonus asilo nido e il bonus nuove nascite, decisione che permetterà ai nuclei familiari di accedere a questi contributi o ricevere importi superiori nel caso del bonus nido.
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