In alcune circostanze succede che l’inquilino sia allontano con lo sfratto. Ma quali sono i tempi entro cui abbandonare la casa prima dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario?
Purtroppo gli sfratti non sono rari, a prescindere dalla motivazioni che li originano, sia per morosità, fine locazione o necessità del proprietario. Ma al di là delle circostanze ci sono in ogni caso tensioni e stress per l’inquilino prima che tutto l’iter si concluda.
Una delle questioni più importanti riguarda il tempo a disposizione del conduttore per lasciare l’appartamento prima che intervenga l’ufficiale giudiziario. I termini sono indicati dalla legge e stabiliti dal giudice, con un margine di discrezionalità. Tanto che possono dilatarsi abbastanza tra intimazione di sfratto e intervento dell’ufficiale giudiziario per l’esecuzione forzata del provvedimento del tribunale.
Lo sfratto si verifica solo in presenza di un contratto regolarmente registrato alle Entrate, per le cause accennate dalla morosità alla fine locazione, cioè quando l’inquilino non rilascia l’immobile anche dopo la conclusione del contratto. In casi del genere, il proprietario invia all’inquilino un’intimazione di sfratto che contiene l’invito a presentarsi davanti al giudice.
Nell’udienza il giudice pronuncia lo sfratto, ma tra notifica e udienza devono passare non meno di 20 giorni. Se il conduttore non si presenta o non si oppone allo sfratto, il giudice avvia lo sfratto esecutivo, altrimenti con l’opposizione si apre un giudizio ordinario. Da sapere che l’opposizione di per sé non sospende lo sfratto. La decisione resta al giudice che deve valutare le condizioni che impediscono l’esecuzione del rilascio dell’immobile.
Nell’udienza l’inquilino può richiedere il termine di grazia, cioè la concessione di 90 giorni, che per fine locazione deve essere valutato dal giudice. Il termine di grazia può essere allungato fino a 120 giorni in situazioni di particolare gravità. Entro 10 giorni dalla fine del termine di grazia, il giudice fissa una nuova udienza, dove si emette l’ordinanza di sfratto, con la fissazione anche della data dell’esecuzione del provvedimento.
Di solito la data è fissata entro 6 mesi dal provvedimento o in casi particolari in 12 mesi. Dopo la fine di questo termine il locatore può procedere con l’esecuzione forzata dello sfratto, con l’ufficiale giudiziario assistito dalla forza pubblica, a cui si ricorre dopo aver tentato almeno due soluzioni bonarie.
Quindi i tempi per lasciare l’appartamento dipendono dalla concessione del termine di grazia, dalla data indicata dal tribunale e dal tempo che impiega l’ufficiale giudiziario a ottenere il rilascio dell’immobile. Complessivamente si parla di quasi 12 mesi e in alcune circostanze ancora di più.
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