Buoni fruttiferi postali, che cosa è successo il 3 gennaio. La notizia da non dimenticare per tutti i risparmiatori.
Tra i vari prodotti proposti ai suoi clienti i Buoni fruttiferi postali occupano senza dubbio un posto particolare. Infatti insiemi ai Libretti di risparmio postale sono tra gli strumenti tradizionali e più familiari ai risparmiatori della Penisola. I buoni rappresentano una delle forme più affidabili e sicure per chi vuole investire, senza rischi.
Infatti, emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, sono garantiti dallo Stato mediante il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), mentre Poste italiane li colloca in esclusiva sul mercato. Quindi sono disponibili negli uffici postali, in forma cartacea e dematerializzata, oppure online sul sito di Poste e tramite l’applicazione BancoPoste, in forma dematerializzata.
Buoni fruttiferi postali, cosa ricordare
Come detto i Buoni sono il mezzo più adatto a far fruttare i propri risparmi con una maturazionedegli interessi, che varia a seconda della tipologia di strumento. Mentre questi ultimi si incassano alla scadenza del prodotto, in modo chiaro e prevedibile fin dall’acquisto.
Non ci sono sorprese, come si conosce la durata del Buono e il periodo che occorre attendere per la maturazione degli interessi. I Buoni infatti hanno una sorta di vita e diventano infruttiferi, cioè non danno interessi, il giorno seguente dalla scadenza. Questo aspetto si collega alla data del 3 gennaio 2025 quando Poste ha interrotto la prenotazione del Buono Prenota e Rinnova, contraddistinto dalla sigla TF804A241205.
Si conclude quindi la possibilità di acquistare questo prodotto. Poste infatti collocherà il Buono Prenota e Rinnova fino al 2 febbraio 2025, solo per quelli prenotati entro il 2 gennaio 2025. Dopodiché a partire dal 3 febbraio 2025 l’emissione dei buoni con quella sigla sarà definitivamente sospesa. Il tasso effettivo lordo di rendimento a scadenza, applicato per il Buono Prenota e Rinnova, è del 2 per cento, con interessi riconosciuti al termine dei quattro anni.
Invece in caso di rimborso anticipato prima del quarto anno, è corrisposto solo il capitale iniziale. Da ricordare che i buoni di prescrivono dopo dieci anni dalla scadenza, per quanto riguarda il capitale e gli interessi. Quindi la data di scadenza è importante per non rischiare di perdere la somma investita. Naturalmente per chi intende optare per un altro strumento di risparmio l’offerta di Poste è molto vasta.
Si va dal Buono 4 anni plus al Buono ordinario, dal Buono dedicato ai minori al Buono soluzione Futuro. Ogni prodotto si distingue per caratteristiche diverse e per opportunità adatte a tutte le esigenze della clientela di Poste.