ISEE non compilato e dichiarazione dei redditi non inviata, quali effetti ci sono in questi due casi?
ISEE e dichiarazione dei redditi sono delle incombenze che i cittadini incontrano durante l’anno e che devono essere inviate o presentate all’amministrazione. In realtà le cose non stanno proprio così, non esiste un obbligo assoluto di compilazione e preparazione dell’ISEE. Mentre la dichiarazione dei redditi va presentata al fisco per comunicare i propri redditi.
Tuttavia anche la presentazione dei redditi ha delle eccezioni, regolate e indicate dalla normativa. Si può dire che si tratta di comunicazioni e documentazioni importanti e delicate, ma con fini diversi e non sovrapponibili. Gli scopi per cui i cittadini presentano questi documenti sono differenti e non si possono confondere.
ISEE e dichiarazioni dei redditi, quali conseguenze nella mancata presentazione
Iniziamo a dire rapidamente cos’è l’ISEE. Si tratta dell’Indicatore della situazione economica equivalente, un valore economico che prende in considerazione vari parametri e dati riguardanti la famiglie richiedente. In genere si compone prendendo in esame elementi reddituali, patrimoniali e anagrafici, fotografando la condizione socio-economica del nucleo familiare in un determinato momento ad esempio l’ISEE ordinario è riferito a due anni precedenti a quello della compilazione.
L’Indicatore è uno strumento indispensabile per ottenere una serie di prestazioni, agevolazioni e bonus da parte delle amministrazioni pubbliche. Basta pensare all’Assegno unico universale o al bonus asilo nido erogati in misure diverse in base all’ISEE della famiglia richiedente. Stesso discorso per le agevolazioni sulle rette scolastiche o sugli sconti per la bolletta.
Non presentare l’ISEE può comportare la sospensione dell’agevolazione in corso, in alcuni casi si rischia la revoca. Ma spesso basta consegnare l’Indicatore entro limiti stabiliti per riaccendere alla prestazione, sempre se in presenza dei requisiti previsti. Tuttavia se non ci sono motivi particolari, l’ISEE non è necessario e non bisogna richiederlo. Cosa non simile per la dichiarazione dei redditi.
Questa è una scadenza molto importante per il cittadino-contribuente, con cui comunica all’amministrazione fiscale i propri redditi e patrimoni, per fissare la tassazione che gli verrà applicata. Non presentare la dichiarazione nei termini previsti comporta sanzioni amministrative, entro 90 giorni di ritardo si parla di presentazioni tardiva. Ma in caso di omissioni per ritardi ancora maggiori, il rischio concreto consiste nella sanzione penale.
Omessa dichiarazione dei redditi comporta addirittura la reclusione nei casi più gravi. Entro i 90 giorni di ritardo si può rimediare alla presentazione tardiva con il ravvedimento operoso, riducendo il peso delle sanzioni. Ma si rischiano comunque accertamenti fiscali e si possono perdere detrazioni o crediti d’imposta. Solo in alcuni casi si è esentati dall’obbligo della presentazione, ma sono condizioni regolamentate e non accessibili a tutti.