I titolari di carte di credito o conti correnti si domandano spesso se vi siano dei limiti per quanto riguarda i prelievi allo sportello o al bancomat.
Uno dei timori maggiori dei contribuenti è rappresentato dai controlli che possono essere avviati dal Fisco in determinate situazioni. L’Agenzia delle Entrate, soprattutto negli ultimi anni, ha alzato il livello delle verifiche per contrastare l’evasione fiscale.
Questo fenomeno annualmente, difatti, secondo recenti stime, sottrae diversi milioni alle casse dello Stato. In tal senso, molti si chiedono quali siano le azioni che potrebbero far scattare questi controlli, per quanto riguarda, soprattutto, prelievi e versamenti da un conto corrente o bonifici. Capiamo quali sono le regole vigenti in merito durante il 2025.
Una delle azioni più comuni, per i titolari di carte di credito o conti correnti, è sicuramente quella di prelevare denaro allo sportello o presso uno degli Atm sparsi su tutto il territorio italiano, anche quelli non appartenenti all’istituto bancario di cui si è clienti, ma sempre facendo attenzione all’inserimento del Pin.
Proprio su questa azione molti contribuenti si pongono delle domande, fra tutte quella relativa ad eventuali controlli del Fisco. Bisogna sapere in merito che non esiste un vero e proprio limite, secondo la legge, per il prelievo di denaro contante dal proprio conto o dalla carta, anche se molte banche fissano una determinata soglia giornaliera o mensile. È possibile, seguendo le soglie stabilite dall’istituto di credito, prelevare qualsiasi cifra, ma è necessario sapere che ritirando una somma superiore ai 10mila euro nell’arco dello stesso mese, la banca stessa è obbligata ad inviare una segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria, circostanza stabilita nell’ambito del contrasto alle pratiche di riciclaggio del denaro.
Tale segnalazione, però, non comporta nessun tipo di rischio se non si tratta di operazioni illecite. Sul punto saranno gli organi competenti (Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate) a verificare la transazione in questione e quelle future per capire se sia necessario intraprendere un accertamento fiscale in modo da chiarire la provenienza e l’utilizzo delle somme.
Per operazioni che non superano la soglia appena indicata non sono previsti particolari controlli per i prelievi trattandosi di somme già tassate e non destinate ad enti o persone terze. Il limite imposto dalla legge è, difatti, legato al trasferimento di denaro contante: secondo le normative, non possono essere effettuate transazioni in contanti oltre i 5mila euro. Per pagamenti di importi superiori è necessario utilizzare strumenti tracciabili.
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